Blockchain e Bitcoin
La tecnologia blockchain è stata delineata per la prima volta nel 1991 da Stuart Haber e W. Scott Stornetta, due ricercatori che volevano implementare un sistema in cui i timestamp dei documenti non potessero essere manomessi. Ma è stato solo quasi due decenni dopo, con il lancio del Bitcoin nel gennaio 2009, che la blockchain ha avuto la sua prima applicazione nel mondo reale.
Il Bitcoin è costruito su una blockchain. In un documento di ricerca che introduceva la valuta digitale, il creatore pseudonimo di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, l’ha definito “un nuovo sistema di cassa elettronico completamente peer-to-peer, senza terze parti fidate”. La cosa fondamentale da capire qui è che Bitcoin utilizza semplicemente la blockchain come mezzo per registrare in modo trasparente un “libro mastro” dei pagamenti, ma la blockchain può, in teoria, essere utilizzata per registrare immutabilmente un numero qualsiasi di dati e potrebbe essere sotto forma di transazioni, voti in un’elezione, inventari di prodotti, identificazioni statali, atti di proprietà e molto altro.
Attualmente, decine di migliaia di progetti stanno cercando di implementare blockchain in vari modi per aiutare la società oltre alla semplice registrazione delle transazioni, ad esempio, come un modo per votare in sicurezza alle elezioni democratiche. La natura dell’immutabilità della blockchain significa che il voto fraudolento diventerebbe molto più difficile da realizzare. Ad esempio, un sistema di voto potrebbe funzionare in modo tale che ad ogni cittadino di un paese venga emessa una singola criptovaluta o token. A ogni candidato verrà quindi assegnato un indirizzo di portafoglio specifico e gli elettori invieranno il proprio token o criptovaluta all’indirizzo del candidato per il quale desiderano votare. La natura trasparente e tracciabile della blockchain eliminerebbe sia la necessità del conteggio dei voti sia la capacità dei malintenzionati di manomettere le schede fisiche.